venerdì 18 novembre 2011

Orlando Furioso

L'orlando furioso ha gli antefatti nell'Orlando Innamorato di Boiardo. Orlando e Rinaldo due cavallieri cristiani (cugini) sono innamorati di Angelica. L'imperatore Carlo, per far cessare i conflitti tra i due, rapisce angelica e l'affida ad un conte, promettendola in sposa a chi ucciderà più infedeli. Ma Angelica scappa. E sia Orlando che Rinaldo si allontanano dal campo di battaglia. Orlando cercando la donna vive una serie di avventure: sull'isola Ebuda libera Olimpia che era stata legata ad un scoglio e data in pasto ad un'orca e aiuta una giovane donna chiusa in una grotta da alcuni malfattori. Per un sortileggio è intrappolato nel castello del mago Atlante. Riesce ad uscire e arriva in un bosco, qui affrontando un saraceno viene a conoscere (dalle iniziali dentro un cuore che i due avevano inciso sugli alberi) della storia d'amore di Angelica e Medoro (paladino saraceno). Allora esce fuori di se, abbatte alberi e distrugge villaggi, attraversa a nuoto lo stretto di Gibilterra e arriva in Africa dove i compagni lo riconosco, Astolfo, guidato da San Giovanni va a recuperare il senno sulla luna e Orlando rientrato in se stesso può ricominciare a combattere. Nel frattempo, infatti, gli arabi hanno fatto stragi di cristiani. Tornati i due cavallieri (nel frattempo Rinaldo aveva dimenticato angelica bevendo dalla fonte del disamore) i cristiani riescono ad avere la meglio. In tutto questo Ruggiero paladino saraceno si era innamorato (già nell' Innamorato) di Bradamante, sorella di Rinaldo. I due si erano persi di vista e si stannno cercando. Anche Ruggiero è prigioniero del castello di Atlante ma riesce a scappare, portato via da un ipogrifo che lo porta all'isola della maga Alcina, di cui Ruggiero si innamora. Capisce, però che si tratta dell'ennesimo sortileggio, riesce a scappare e giunge ad Ebuda dove libera Angelica dall'orca e se ne innamora, ma angelica scappa. Si ritrova quindi in un altro castello di Atlante, qui c'è anche Bradamante, i due si promettono amore eterno, ma sono di nuovo allontanati dall ennesimo scontro cristiani/arabi. Tra i saraceni c'è una donna Marfisa di cui bradamante è gelosa. Ma atlante rivela che Ruggiero e Marfisa sono fratelli e hanno origini cristiane. Dopo una serie di peripezie ruggiero si converte al cristianesimo e pu sposare la donna amata. Questa però è stata promessa in sposa a Leone, figlio dell'imperatore di Bisanzio. Bradamante decide di sposare chi vincerà in duello. Leone per assicurarsi la vittoria fa rapire ruggiero perchè combatta al posto suo. Ruggiero confessa la sua storia e leone commosso rinuncia alla donna. I due possono finalmente sposarsi dando origine alla casata estense.

giovedì 3 novembre 2011

"Una peccatrice"

"Una peccatrice", opera di Giovanni Verga pubblicata da La Fenice. Il giovane Pietro Brusio, studente di legge e scrittore in erba nella scenografica Catania di metà Ottocento, rimane affascinato dall'elegante contessa di Prato Narcisa Valdesi, trovandosene perdutamente innamorato e sull'orlo della disperazione per l'irraggiungibilità di tal donna che «vivea pei piaceri, della quale il lusso era il bisogno come l'aria è il bisogno dell'uomo». Superando con il suo genio artistico le convenzioni sociali si introduce a pieno titolo in quel mondo aristocratico fin allora a lui precluso e riesce a vincere il cuore della donna, fino ad un epilogo inaspettato e tragico.

La notte non è un posto sicuro

La notte non è un posto sicuro, romanzo di Greg Iles edito da Piemme. Nelle vesti di pubblico ministero, Penn Cage ha fatto condannare decine di assassini al braccio della morte. Credeva di aver visto il peggio, di aver fatto le scelte più difficili. Mai si sarebbe immaginato di dover affrontare il rischio più grande una volta eletto sindaco della sua città.Natchez, nel sud degli Stati Uniti, ha tutta l’aria di un posto tranquillo, a parte qualche tensione razziale latente. In realtà, nasconde il suo vero volto anche a Cage. Un volto che si svela nella notte, sui casinò galleggianti ormeggiati alle rive del Mississippi, moltiplicatisi da quando la tentazione dei soldi facili ha fatto dilagare il gioco d’azzardo. Un volto più nero delle peggiori aspettative, se è vero che uno dei casinò, il Magnolia Queen, è un covo di prostituzione e di combattimenti clandestini.La soffiata arriva a Cage da un vecchio amico d’infanzia che adesso lavora nel locale. Ma poco dopo la confessione l’uomo viene ritrovato ucciso, con un proiettile in petto e morsi di cane su tutto il corpo. Travolto dal senso di colpa, per non aver saputo proteggere l’amico, e dal peso del fallimento, per non aver saputo difendere la sua città dall’insinuarsi del male, Cage si rende conto ben presto che la ricerca della verità sarà una caccia solitaria. Tra le autorità locali, infatti, nessuno è disposto ad aiutarlo, perché crimine e istituzioni sono ormai saldamente intrecciati.Quando in gioco ci sarà la sua stessa vita e quella della sua famiglia, proprio Cage, da sempre uomo di legge, scoprirà come non sempre la via della legalità sia sufficiente per punire i colpevoli. E quanto possa essere labile il confine tra giustizia e vendetta personale.

Nato nel 1960 in Germania, Greg Iles è cresciuto a Natchez, Mississippi, dove vive tuttora e dove ha ambientato molti dei suoi romanzi. Appassionato di musica, suona con i Rock Bottom Remainders: una band formata da soli scrittori, tra cui Scott Turow e Stephen King. I suoi thriller, amati da colleghi illustri come John Grisham, Clive Cussler e Dan Brown, sono bestseller tradotti in oltre dodici lingue e pubblicati in più di venti paesi. Presso Piemme sono usciti: Ore di terrore, L’uomo che rubava la morte, Un gioco quieto, Il progetto Trinity, La regola del buio, La memoria del fiume, Il pianto dell’angelo, Il sorriso dei demoni e Una faccenda privata. La notte non è un posto sicuro è a oggi il romanzo con cui Greg Iles ha ottenuto il maggior successo di vendite e ha raggiunto le posizioni più alte nelle classifiche americane.

Il re pallido

Il re pallido, romanzo di David Foster Wallace edito da Einaudi. L’ultimo meraviglioso atto creativo dello scrittore piú amato e venerato della sua generazione. La trasfigurazione in forma narrativa di un anno che David Foster Wallace, nel bel mezzo degli studi universitari, trascorse lavorando per il Centro controlli regionale dell’Agenzia delle Entrate di Peoria, nell’Illinois. Un romanzo labirintico, che tra finte prefazioni e digressioni, minuziose descrizioni che ricordano i cataloghi dell’epica antica e sintesi fulminanti, riesce a trasformare gli eventi piú ordinari in avventure miracolose. Una gigantesca macchina tra saggio e racconto, popolata da un’umanità insieme buffa e dolente e sorretta dall’ambizione quasi filosofica di raccontare la noia, ossia tutto ciò che di solito viene escluso dalle storie perché ritenuto privo di interesse. E che qui viene evocato con prodigiosa empatia, nel suo inscindibile misto di banalità e dignità. Un romanzo unico e incommensurabile, un inno paradossale all’utilità della noia che solo un genio poteva trasformare in una struggente epopea personale e collettiva.

David Foster Wallace (1962-2008) è considerato da larga parte della critica come il piú importante autore americano dell'ultima generazione: uno scrittore geniale, capace di innovare e reinventare tutte le forme con le quali si è cimentato: dal romanzo al racconto, al saggio. Einaudi Stile libero ha pubblicato i suoi due romanzi La scopa del sistema e Infinite Jest, le raccolte di racconti Brevi interviste con uomini schifosi, Oblio e Questa è l'acqua, e la collezione di saggi Considera l'aragosta.

Cose che nessuno sa


Cose che nessuno sa, romanzo di Alessandro D'Avenia edito da Mondadori. Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l'inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica per l'attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l'irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'Odissea: così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino.

Alessandro D'Avenia, trentaquattro anni, dottore di ricerca in Lettere classiche, insegna Lettere al liceo ed è sceneggiatore. Il suo romanzo d'esordio, Bianca come il latte, rossa come il sangue (Mondadori 2010) è stato accolto con grande entusiasmo e continua a essere scoperto da nuovi e appassionati lettori. Ne è stato tratto un film che uscirà al cinema nel 2012.

"Così è la vita. Imparare a dirsi addio"

"Così è la vita. Imparare a dirsi addio", opera di Concita De Gregorio edita da Einaudi. Dell'invecchiare, dell'essere fragili, inadeguati, perfino del morire parliamo ormai di nascosto. Ai bambini è negata l'esperienza della fine. La caducità, la sofferenza, la sconfitta sono fonte di frustrazione e di vergogna. L'estetica dell'eterna giovinezza costringe molte donne nella prigione del corpo perfetto e le inchioda dentro un presente mortifero, incapace di darci consolazione, perfino felicità. In questa intensa, sorprendentemente gioiosa inchiesta narrativa, Concita De Gregorio ci chiede di seguirla proprio in questi luoghi rimossi dal discorso contemporaneo. Funerali e malattie, insuccessi e sconfitte, se osservati e vissuti con dignità e condivisione, diventano occasioni imperdibili di crescita, di allegria, di pienezza. Perché se non c'è peggior angoscia della solitudine e del silenzio, non c'è miglior sollievo che attraversare il dolore e trasformarlo in forza.

Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice, firma storica de «la Repubblica» dove attualmente lavora, è stata per tre anni direttore de «l'Unità». Nel 2001 ha pubblicato Non lavate questo sangue (Laterza). Per Mondadori sono usciti Una madre lo sa. Tutte le ombre dell'amore perfetto (2006) e Malamore. Esercizi di resistenza al dolore (2008). Nel 2010 è uscito Un paese senza tempo. Fatti e figure in vent'anni di cronache italiane (il Saggiatore). Nel 2011 ha pubblicato per Einaudi Così è la vita.

Ho il tuo numero

Ho il tuo numero, romanzo di Sophie Kinsella edito da Mondadori. Cosa accade se ti scippano il telefonino e tutta la tua vita è lì dentro? Ti senti persa, naturalmente. È quello che capita a Poppy, una scombinata fisioterapista prossima alle nozze con un affascinante docente universitario. Proprio quando il telefono le serve per una faccenda a dir poco urgente! Perché tra le altre cose, nel bel mezzo di una festa con le amiche ha appena perso il suo prezioso anello di fidanzamento, uno smeraldo come non ne ha mai visti nella sua intera esistenza. Poppy è nel panico, e mentre cerca affannosamente l'anello perduto cosa vede in un cestino dei rifiuti? Un cellulare nuovo di zecca che sembra aspettare proprio lei. È un attimo. Ed è suo. Non può permettersi il lusso di rimanere scollegata, non in questo momento. Ma di chi è quel telefono? E a cosa si riferiscono gli strani messaggi che riceve? Poppy non ha il tempo di farsi troppe domande. Ha un anello da ritrovare, un matrimonio da organizzare e qualche cosuccia in sospeso con i suoi futuri suoceri. Ma non sa che quel telefono e lo sconosciuto con cui si troverà a condividerlo le metteranno a soqquadro la vita...

Sophie Kinsella :
Sophie Kinsella (pseudonimo di Madeleine Wickham, Londra, 1969), prima di diventare una scrittrice di successo, è stata una giornalista economica. Per Mondadori ha pubblicato I love shopping (2000), che è diventato in breve tempo un bestseller sia in Italia che all'estero, I love shopping a New York (2002), I love shopping in bianco (2002) e Sai tenere un segreto? (2003), I love shopping con mia sorella (2004) La regina della casa (2005), I love shopping per il baby (2007), Ti ricordi di me? (2008), La ragazza fantasma (2009), I love mini shopping (2010). Con il suo vero nome, Madeleine Wickham, ha pubblicato La signora dei funerali (2008) e La compagna di scuola (2010). Nel 2009 ha vinto il Glamour Women Of The Year Award come migliore scrittrice dell'anno. Vive a Londra con il marito e quattro figli.

L'uomo di paglia

L'uomo di paglia, romanzo di Michael Connelly edito da Piemme. Due settimane. Questo è quanto rimane a Jack McEvoy da trascorrere alla sua scrivania nella redazione del Los Angeles Times. La crisi della carta stampata in un'epoca in cui l'informazione viaggia su internet, non risparmia neanche un reporter di nera che, dodici anni prima, si era guadagnato la celebrità svelando al mondo l'identità del Poeta, un serial killer che firmava i suoi omicidi con i versi di Edgar Allan Poe. E anche se è abituato a scrivere di morte, McEvoy non ha intenzione di andarsene con un elogio funebre di se stesso: il suo ultimo articolo dovrà essere qualcosa di memorabile. La sua occasione si chiama Alonzo Winslow, un giovane spacciatore nero in galera per aver strangolato una donna bianca, chiudendone poi il cadavere nel bagagliaio della macchina. Una confessione estorta dalla polizia, un caso chiuso sbrigativamente, una storia che odora di discriminazione lontano un miglio. Con queste premesse, non è difficile rimettere in discussione l'esito delle indagini. Quando poi dalle sue ricerche emerge inaspettatamente un collegamento con un omicidio avvenuto anni prima a Las Vegas, nella sua mente si affaccia il pensiero di avere di nuovo a che fare con un serial killer. E McEvoy sa che non può essere da solo ad affrontare questa sfida, ma che, come dodici anni prima, ha bisogno dell'aiuto di Rachel Walling, profiler dell'FBI. Quello che invece non sa, è che da quando questa storia è iniziata, qualcuno sta seguendo ogni sua mossa. Qualcuno che serpeggia nel web con abilità...

Brum brum

"Brum brum", opera di Giorgio Bettinelli pubblicata da Feltrinelli. Fra il 1994 e il 1995 Giorgio Bettinelli inizia il suo viaggio dall'Alaska alla Terra del Fuoco e fra il 1995 e il 1996 percorre in Vespa i 52.000 chilometri che separano Melbourne da Città del Capo. Il resoconto di questi due viaggi trova un breve ma efficacissimo momento narrativo nella prima parte di questo libro. Dopo aver raccontato le mille avventure e gli incontri di quella tappa, Bettinelli descrive un viaggio lungo oltre tre anni che dal Cile lo porta alla Tasmania fino in Siberia, attraversando Africa, Europa e Americhe. Il viaggio prosegue ma il racconto, per ora, si ferma qui, interrotto da un grave episodio che conferisce una nota di alta drammaticità a una voce di norma scanzonata, a uno sguardo attento e disincantato ma capace di lasciarsi stupire e sedurre. In questo libro Bettinelli ripropone se stesso, come lo abbiamo conosciuto nel libro In Vespa, viaggiatore intelligente e ironico, dotato di grande spirito di adattamento, di inesauribile curiosità, di rispetto e voglia di conoscere il mondo e le sue popolazioni.

mercoledì 2 novembre 2011

Operette Morali

Libro dei sogni poetici, d’invenzione e di capricci malinconici. Così le aveva definite scherzosamente il Leopardi, consegnando invece a queste pagine la dialettica drammatica del suo pensiero e della sua stessa vita. Opera filosofica, libro di poetica, autentica passione laica: questo sono le Operette morali. Sono luogo di coincidenza di poesia e di prosa, di ragionamento e di fantasia, di invenzione e di analisi del reale.

L'innocente

"La giustizia degli uomini non mi tocca. Nessun tribunale della terra saprebbe giudicarmi." Così esordisce il protagonista Tullio Hermil. Costantemente infedele alla moglie Giuliana, in un tardivo tentativo di riavvicinamento alla propria consorte egli scopre che questa porta in seno il frutto di un unico irreparabile tradimento. Fra se e la rinnovata passione per Giuliana si frappone il piccolo intruso, e Tullio non esita a provocare la morte della creatura innocente. Influenzato da Tolstoj e Dostoevskij, pregno dell'incipiente decadentismo contemporaneo, intriso delle letture di psichiatria, questo romanzo dannunziano conobbe alla sua nascita nel 1892 un grande successo prima in Francia ed in Europa che in Italia. Questo dramma borghese ci costringe ancor oggi a misurarci con una figura al di là del bene e del male.

Il Decamerone

Il Decamerone di Giovanni Boccaccio. Questa edizione dell’opera del Boccaccio, presentata nell’elegante veste della collana I DIAMANTI, offre al lettore la possibilità di riaccostarsi alle pagine del Decameron per coglierne aspetti nuovi e variegati. Il testo si avvale di una preziosa Introduzione di Lucia Battaglia Ricci, in cui si disvelano al lettore gli innumerevoli richiami letterari e culturali presenti nel testo, non sempre percepibili ad una prima lettura: si tengano a mente i contributi derivanti dalla tradizione biblica, giuridica, filosofica e letteraria, nonché gli spunti tratti dalla vita quotidiana. Di qui l’invito a comprendere il testo nel suo duplice significato: oltre a voler rappresentare un momento di diletto e svago, l’opera mantiene anche una funzione didattica, in quanto descrive e commenta la realtà in tutte le sue sfumature e accezioni.

La coscienza di Zeno

La coscienza di Zeno, romanzo di Italo Svevo. La storia di Zeno Cosini, inetto a vivere: una specie di marionetta tirata da fili che quanto più egli indaga, gli sfuggono. Una coscienza inutile a mutare un destino che sembra ineluttabile. E' il capolavoro di Svevo, la prima storia italiana dove entra prepotentemente in scena la psicanalisi come coprotagonista; forse il più grande romanzo del Novecento italiano e uno dei maggiori della letteratura europea di questo secolo.

Poemi conviviali

Poemi conviviali di Giovanni Pascoli. Dopo i Primi poemetti, che saranno seguiti dai Nuovi poemetti, Pascoli alza il tiro con questi Poemi conviviali (1904): un titolo che allude contemporaneamente ai «carmina convivialia» della poesia arcaica latina, alla vagheggiata origine conviviale della poesia e alla rivista «Convito» dell'amico Adolfo De Bosis, che ospitò appunto alcune di queste composizioni. Docente per molti anni di letteratura latina, autore di antologie di poeti classici in quella lingua (Epos e Lyra), vincitore più volte del certame di Amsterdam per composizioni latine, Pascoli si lancia ora con testi italiani tutti riferiti a personaggi e miti greci, dopo essersi mosso nel mondo romano con i Carmina. Il viaggio verso la grecità è per Pascoli un'inchiesta vichiana, o quasi antropologica, sulle origini, un'interrogazione sulla significanza primigenia del mito. La repressione dei sentimenti, del desiderio e della nostalgia trova, nei personaggi evocati, la parola dagli echi più profondi, anche perché continuamente riferita al pensiero della morte. Pascoli, in questi testi stupendi, ha rinnovato il proprio linguaggio, adeguando i ritmi alla lentezza descrittiva dei modelli classici, da cui trae, rinnovandoli, elementi formali stranianti, come le parole composte. Giuseppe Nava, massimo pascolista, illustra con rara sapienza ogni particolare dei testi: un trionfo dell'intertestualità, in particolare per la felice combinazione del linguaggio d'epoca, anche pascoliano, delle tradizioni poetiche italiane, e d'immagini e allusioni e forme classiche. È in un'analisi funzionale che si congiunge l'interpretazione letterale precisa con l'acclaramento delle idee guida e dei riferimenti autoanalitici.

Il fu Mattia Pascal

Il fu Mattia Pascal,opera di Pirandello,pubblicata da Mondadori. Il romanzo rappresenta,nella parabola dell'arte pirandelliana,la soluzione più caratteristica della sua narrativa e il preludio agli ulteriori esperimenti del suo teatro.Il problema centrale dell'autore, dell'essere e del parere,senza pregiudicare la validità autonoma del racconto,costituisce per l'autore la traccia sulla quale si snoda la singolare vicenda di Mattia Pascal, l'uomno morto due volte che riassume in sè il dramma della condizione umana divisa tra l'aspirazione alla scelta e alla libertà e l'assoggettamento alla dura e deludente realtà.

Il piacere

Il piacere, romanzo di Gabriele D'Annunzio. Andrea Sperelli non è il semplice protagonista di un romanzo, è qualcosa di più: il rappresentante di un modo di vivere "unico e inimitabile", l'esteta, colui che vuole vivere la vita come un'opera d'arte, che dice "sì alla vita". Andrea Sperelli ama il Bello, lo ricerca in ogni cosa e lo afferma in ogni gesto: negli arredi dell'appartamento di Palazzo Zuccari e nelle sfide a duello, nella poesia e nelle arti figurative, nel rapporto con gli amici e con le donne. Andrea Sperelli, come Dorian Gray, come Des Esseintes, vive l'attimo presente e disprezza le volgarità del mondo borghese, dal quale, pure, entra ed esce a piacimento. Andrea Sperelli è un irresistibile seduttore e un focoso amante. In una Roma corrotta e lussuriosa, dove ancora riecheggia l'antica grandezza, D'Annunzio traspone un alter ego sensuale e appassionato, un uomo volubile ed estremo, negli slanci come nelle bassezze. Un eroe decadente, destinato, sempre e comunque, alla solitudine dei "grandi".

"Se questo è un uomo"

"Se questo è un uomo", opera di Primo Levi pubblicata da Einaudi. Primo Levi reduce da Auschwitz pubblicò il libro nel 1947. Einaudi lo accolse nel 1958 nei saggi e da allora viene ristampato e tradotto in tutto il mondo. Testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa, "Se questo è un uomo" è un capolavoro letterario di una misura e compostezza già classiche. E' un'analisi fondamentale della composizione e della storia dei Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.

"Uno, nessuno e centomila"

"Uno, nessuno e centomila", opera di Luigi Pirandello. Vitangelo Moscarda, un tranquillo e ricco signorotto provinciale, acquista improvvisamente la consapevolezza che l'uomo non è ma appare, e che quindi l'individuo non è "uno" ma "centomila", vale a dire possiede tante diverse personalità quante gli altri glie ne attribuiscono. Solamente chi vede così frantumarsi il proprio "io" diventa "nessuno", almeno per se stesso, in quanto gli rimane l'unica possibilità di osservare come lui appare agli altri, vale a dire le sue diverse "centomila" personalità.
Il romanzo fu pubblicato a puntate sul settimanale "La fiera letteraria" nel 1926.

"Senilità"

"Senilità" romanzo di Italo Svevo, edito da Rizzoli. Enormemente apprezzato da James Joyce, sia per affinità di stile sia per il suo carattere introspettivo, "Senilità", il secondo romanzo di Italo Svevo, è un viaggio nelle profondità psicologiche del protagonista. La vicenda ruota intorno alla storia d'amore tra Emilio Brentani e Angiolina, una sfrontata "figlia del popolo" che dà sfogo senza inibizioni alle proprie pulsioni sentimentali. Emilio, giovane impiegato con velleità letterarie, vive immerso in sogni ben lontani dalla realtà quotidiana, e nonostante i suoi trentacinque anni è affetto da una sorta di senescenza precoce che lo conduce a cullarsi nell'attesa di qualcosa di grande che non realizzerà mai, come una "potente macchina geniale in costruzione, non ancora in attività".

Mastro don Gesualdo

Mastro don Gesualdo, opera di Giovanni Verga edita da Mondadori. Nella provincia siciliana dell'Ottocento il protagonista, proveniente da un ceto sociale basso, combatte per raggiungere la ricchezza e per la scalata sociale. L'uomo però rimane strettamente legato alle tradizioni.

"La Divina Commedia. Inferno"

"La Divina Commedia. Inferno", opera di Dante Alighieri edita da Mondadori. Iniziato con ogni probabilità nel 1306-07, l'Inferno è la prima delle tre cantiche che compongono la Commedia dantesca. In questi trentaquattro canti il poeta racconta l'inizio del suo viaggio ultraterreno, a partire dallo smarrimento nella "selva oscura", dove incontra il poeta latino Virgilio che sarà sua guida, giù giù per i diversi gironi, fino all'orrenda visione di Lucifero e quindi alla faticosa risalita "a riveder le stelle". Un itinerario nell'animo umano lungo il quale Dante incontra decine di indimenticabili personaggi alla cui tristi vicende egli sa guardare con fermo giudizio ma anche con una suprema pietas che è forse il maggior segno del suo profondo immedesimarsi nell'umano. Ed è proprio da questo atteggiamento di estrema modernità che deriva l'universalità dell'Inferno dantesco.


"La Divina Commedia. Paradiso"

"La Divina Commedia. Paradiso", opera di Dante Alighieri edita da Mondadori. La terza "sublimis cantica" - come il suo autore stesso, con profonda consapevolezza e bellezza, la chiamò - contiene in sé qualcosa di unico, che la fa diversa da ogni altra composizione delle letteratura a noi nota. Essa appare nuova anche rispetto alla altre due parti del poema, già così rivoluzionarie nell'invenzione e nel linguaggio. Perché la poesia del Paradiso non racconta vicende di uomini, non descrive paesaggi. Essa si sostanzia di cose che non si vedono e che, soltanto, per fede, si sperano. E tuttavia anche e soprattutto qui il genio di Dante riesce a esprimersi con versi di grande potenza, che si imprimono per sempre nella mente del lettore con immagini di straordinaria forza suggestiva.

"La Divina Commedia. Purgatorio"

"La Divina Commedia. Purgatorio", opera di Dante Alighieri edita da Mondadori. Il secondo regno dantesco "dove l'umano spirito si purga / e di salire al ciel diventa degno", è, dei tre, quello che porta nella sua struttura, sia fisica sia morale, la maggiore novità d'invenzione, tanto da poter dire che esso è un mondo, nel suo aspetto e nel suo spirito, soltanto dantesco. Circola per tutto il Purgatorio un'atmosfera difficilmente definibile, come di raccolto incanto, che coglie il lettore fin dall'inizio e l'accompagna fino alle soglie del Paradiso: attingere lo spirito di quella delicatissima aura che tutto avvolge è la via per intendere il Purgatorio dantesco nella profonda bellezza che lo distingue.

Storia di una capinera

Storia di una capinera, opera di Giovanni Verga. Scritto nel 1869 e pubblicato in volume nel 1871, questo breve romanzo di Verga ha goduto e continua a godere di una straordinaria fortuna. Sebbene appartenga cronologicamente al primo periodo della produzione verghiana, esso se ne distacca sensibilmente sia nella struttura sia nei contenuti. Scritto in forma epistolare, è tratto da un’esperienza autobiografica. La giovane Maria – costretta dal padre alla vita del convento pur senza vocazione – scrive all’amica Marianna lettere che testimoniano del suo turbamento di giovane novizia che riscopre nuovi orizzonti in contrasto con la vita monacale e soprattutto l’amore che, osteggiato da tutti, crescerà in lei assumendo una tensione parossistica. Considerato a suo tempo una polemica denuncia della condizione femminile, questo romanzo, adattato per il cinema da Zeffirelli, è piuttosto un grande dramma intimo, sentimentale, umano, spinto fino all’eccesso.



Notizie su Verga
Giovanni Verga nacque nel 1840 a Catania, dove trascorse la giovinezza. Nel 1865 fu a Firenze e successivamente a Milano, dove venne a contatto con gli ambienti letterari del tardo Romanticismo. Il ritorno in Sicilia e l’incontro con la dura realtà meridionale indirizzarono dal 1875 la sua produzione più matura all’analisi oggettiva e alla resa narrativa di tale realtà. Morì a Catania nel 1922. Di Verga la Newton Compton ha pubblicato I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, Storia di una capinera e Tutti i romanzi, le novelle e il teatro.

Il pettirosso

"Il Pettirosso", opera di Jo Nesbo pubblicata da Piemme. Durante la Seconda Guerra Mondiale, un gruppo di giovani soldati norvegesi era stato scelto e inviato a combattere a fianco dell’esercito tedesco alle porte di Leningrado. Una volta tornati in patria, quegli uomini avevano trovato ad attenderli un’accusa di alto tradimento e il carcere duro. Ora, a distanza di sessant’anni, quell’inferno non è ancora finito, e uno dopo l’altro iniziano a morire in circostanze oscure. In questa torbida vicenda si imbatte Harry Hole, poliziotto dell’antiterrorismo dal grilletto facile e con un debole per l’alcol. Lui la violenza è abituato a guardarla negli occhi ogni giorno, senza tregua. E mentre indaga sulla minaccia di un attentato ai danni dei reali di Norvegia, che si fa ogni giorno più concreta, uno strano ritrovamento attira la sua attenzione: i monti intorno a Oslo gli restituiscono alcuni bossoli di un Märklin, un fucile di precisione tedesco di cui erano stati costruiti solo trecento esemplari. E sulle tracce di quest’insolita arma si addentrerà in una palude di tradimenti e vendette da cui sarà difficile riemergere.