sabato 7 aprile 2012

Torquato Tasso

Torquato Tasso, opera di Carlo Goldoni pubblicata da Edizioni Remo Sandron. Nel Torquato Tasso Goldoni sceneggiò la propria difesa dagli attacchi di natura linguistica rivoltigli da quei detrattori che lo accusavano, in nome di un modello di classica purezza, di troppe concessioni al natio dialetto veneziano. L’autore della Gerusalemme liberata, perseguitato dagli accademici della Crusca, si prestava a meraviglia a rappresentare, in quel momento, il punto di vista del Goldoni. Filo conduttore della commedia è l’infelice passione amorosa di Torquato per la nobile Eleonora, favorita del Duca di Ferrara; scoperto, il poeta cade in disgrazia presso il Duca. Attorno a questo nucleo drammatico si dipana il tema della contesa sulla patria del Tasso: arrivano a palazzo due “emissari” di Napoli e Venezia che cercano di convincere il poeta a seguirli nelle rispettive città. Vive a corte anche il cruscante Cavalier del Fiocco, caricatura del pedante sciocco e presuntuoso, che non perde occasione per denigrare il povero poeta in nome dei rigidi canoni dell’Accademia fiorentina. Sviluppata su cinque atti e scritta in versi martelliani, la pièce combina svariati registri linguistici: i dialetti napoletano e veneziano, l’italiano arcaico e toscaneggiante del Cavalier del Fiocco e infine l’elegante versificazione tassiana, ampiamente citata.

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